Nell’ambito della valutazione dei rischi, così come prevista dall’art. 28 del D.Lgs. 81/08, si innesta la valutazione del rischio da agenti chimici, per la quale lo Studio, nella sua attuazione, osserva quanto specificatamente prescritto dalla norma.
Infatti, mentre in altri tipi di rischio la norma lascia una certa libertà nel modo in cui si perviene alla stima, a patto che siano chiari i criteri di riferimento impiegati, per questa viene fissato un preciso percorso da osservare, sia in termini di parametri da considerare che in termini di stima del rischio, come indicato all’art. 223 del Titolo IX del D.Lgs. 81/08.
Alla luce di questo lo Studio, pertanto, non prescinde dal trattare PRELIMINARMENTE precisi argomenti, riguardanti il luogo di lavoro in oggetto, come:
1) L’individuazione preliminare degli agenti chimici pericolosi aerodisperi (ad esempio: solventi, IPA, sostanze organiche volatili, formaldeide, ecc.), gas pericolosi dal sottosuolo, radon, monossido e anidride carbonica, gas di scarico delle combustioni (provenienti ad esempio: auto, caldaie, ecc.), polveri sottili, amianto, fibre vetrose, silice libera cristallina, ecc
2) i rischi ad essi connessi, considerando:
– le proprietà pericolose di questi
– ogni informazione sulla salute e sicurezza desumibile dalle relative Schede dati di sicurezza
– il livello, il tipo e la durata dell’esposizione
– le circostanze in cui si svolge il lavoro in presenza degli agenti chimici
– la quantità degli agenti chimici e dei preparati che li contengono o che li possono generare
– valori limite d’esposizione (TLV) e valori limite biologici (BEI)
– l’influenza che le misure preventive e protettive già attuate, o di imminente attuazione, hanno sull’esposizione al rischio
– eventuali indicazioni desumibili dalla sorveglianza sanitaria attuata
In merito alla sistematizzazione delle proprietà pericolose delle sostanze, come desumibile dalle relative schede di sicurezza, lo Studio
Oltre ad una disamina delle caratteristiche delle sostanze impiegate e delle relative vie d’esposizione, lo studio effettua l’analisi delle mansioni svolte nel processo lavorativo al fine di non trascurare:
-> i rischi collegati alla configurazione del luogo di lavoro, con l’evidenziazione delle misure preventive generali e/o particolari implementate
-> eventuali agenti chimici che possano svilupparsi in seguito al processo lavorativo (trasformazioni del prodotto o impurità).
Anche l’approccio di analisi di mansione, facilita i successivi aggiornamenti del documento di valutazione del rischio: infatti fornisce una descrizione della configurazione del luogo di lavoro precisa al punto da restare valida nel tempo, a parità di condizioni operative, per cui consente di circostanziare gli eventuali miglioramenti (misure preventive) individuati, quindi agevola la revisione e l’aggiornamento del documento.
Effettuato l’approccio preliminare, lo studio individua gli agenti chimici per i quali è utile scendere ad un livello più DETTAGLIATO di valutazione del rischio, allo scopo non solo di individuare il livello di rischio determinato da questi, ma anche le situazioni di maggiore criticità, che maggiormente vi contribuiscano. E’ su queste, infine, che si focalizza l’attenzione, effettuando una proposta di programma di interventi preventivi per ridurre o eliminare il rischio chimico residuo.
Lo svolgimento della valutazione dettagliata può avvalersi di metodi di stima semi-qualitativi (algoritmi, come quello proposto dall’INRS), attraverso un percorso di indicizzazione dell’entità e della probabilità del danno, oppure attraverso il metodo quantitativo, basato sull’effettuazione di indagini ambientali (monitoraggio inquinanti aerodispersi )
Tra le determinazioni:
- polveri
- piombo
- sostanze organiche volatili
- acidi inorganici
- aldeidi
- chetoni
- idrocarburi policiclici aromatici
- fenoli
- ftalati
- polveri di legno
- silice libera cristallina
- fumi di saldatura
- amianto
- NOx
- formaldeidi
- isocianati metalli
- ALTRE DETERMINAZIONI SU RICHIESTA